- GROSSETO -
Il principale centro della maremma si adagia nella pianura dell’Ombrone a circa 12 Km dal mare. All’esterno del piccolo centro storico racchiuso da una notevole cinta muraria esagonale del ‘500, la città, dopo le ingenti distruzioni belliche si è notevolmente sviluppata con l’affermarsi della definitiva bonifica negli anni 50 del Novecento. La cittadina di Grosseto, situata in posizione centrale, offre al turista la possibilità di raggiungere in poco tempo molte mete quali, andando verso nord, Castiglione della Pescaia e le sue spiagge a tratti anche caratterizzate da scogli, Massa Marittima e le colline metallifere con la miniera di Pirite a Gavorrano, d’importante aspetto storico di queste terre; proseguendo un po’ più a nord si trova il parco naturale delle Biancane, un’intera montagna che racchiude al suo interno un’energia sufficiente ad alimentare il paese di Monterotondo Marittimo e dintorni; andando verso est si trova tutto il comprensorio del Monte Amiata con i suoi parchi naturali quali, parco del monte Labbro, parco naturale di Rocconi ed altri; proseguendo verso sud-est, vi è tutta la zona di Pitigliano, Sovana e Sorano, una delle zone a carattere più archeologico, senza dimenticare zone come Vetulonia, Roselle e Cosa a sud vi è la costa d’Argento che comprende il promontorio dell’Argentario, Orbetello ed Ansedonia. Tutto questo è Maremma.
A Grosseto le mete di interesse storico-artistico sono rappresentate dalle Mura Medicee, Piazza Fratelli Rosselli, Corso Carducci, Museo Archeologico e d’arte della Maremma, la chiesa di S. Francesco, la piazza centrale Piazza Dante ed il Duomo di Grosseto.
-- LE MURA MEDICEE DI GROSSETO --
Le Mura Medicee attorno al 1540 vennero rafforzate con moderni bastioni angolari anche se la fine del potere senese era alle porte; infatti dopo 19 anni la città cade in mano ai medici diventando avamposto fiorentino in Maremma.
Nel 1564 vengono progettate le nuove difese della città all’epoca importante deposito di sale e di grano, questa cortina esagonale bastionata fu terminata nel 1593, costruzione in mattoni che avvolge il precedente ed irregolare nucleo urbano che presentava internamente un percorso ad anello (via Mazzini e via Saffi, tutt’oggi percorribili), mentre esternamente vi erano fossati navigabili, dove l’unica porta che dà accesso alla città (oggi centro storico) è porta Vecchia posta a Sud.
Attorno alla dismessa porta di S. Lucia e al Cassero Senese fu costruito il bastione della Fortezza, una “cittadella” con caserme, depositi ed una cappella.
-- PIAZZA FRATELLI ROSELLI --
Piazza Fratelli Rosselli è il punto nodale della città moderna, a prevalente destinazione terziaria e chiusa tra edifici diversi nello stile e dimensione; la via IV Novembre raccorda la piazza alla città murata, nella quale entra per la cosiddetta Porta Nuova, aperta nel 1754 ed ampliata nel 1823.
-- CORSO CARDUCCI --
Corso Carducci che prosegue in asse con via IV Novembre è l’arteria principale del centro storico che ne è quasi interamente attraversato. Quasi a metà del Corso Carducci è possibile visitare la chiesa di S. Pietro, chiesa tra le più antiche di Grosseto, la quale conserva l’abside romanica visibile dalla laterale via Cairoli. Questa conduce in Piazza Baccarini dove sulla destra vi è il Museo Archeologico della Maremma che comprende diverse sezioni archeologiche dalla preistoria al Medioevo, nonché la raccolta di opere di arte sacra del periodo che va dal XIII al XVII secolo.
-- LA CHIESA DI S. FRANCESCO --
La chiesa di S. Francesco sorge su un precedente edificio benedettino abbandonato nel 1220, acquistato dai francescani e ricostruito da questi entro il 1289, la gotica facciata è animata da un portale e da un rosone; i fianchi sono aperti da grandi finestre archiacute.
-- PIAZZA DANTE --
Piazza Dante un tempo chiamata “Cisternone” per una grande cisterna artesiana dovuta ai Lorena che ne occupa la parte centrale ha nel mezzo un monumento a Leopoldo II eretto in segno di riconoscenza per la lotta contro la malaria, Il Duomo di Grosseto dedicato a S. Lorenzo fu iniziato nel 1294 e concluso nel ‘400, fu poi a più riprese restaurato. La Facciata è composta da fasce di Marmo rosso di Caldana e marmo bianco alternate. Lungo i Fianchi destro e sinistro del Duomo si aprono due bifore gotiche, il campanile in cotto, del 1402 fu malamente rifatto nel 1611 ed ebbe l’aspetto attuale nel 1912.
- MAGLIANO IN TOSCANA -
A soli 30 Km da Grosseto, immerso nelle colline maremmane e noto per gli insediamenti Etruschi, famose sono le necropoli di Heba con la sua monumentale cinta muraria innalzata tra il medioevo e il rinascimento.
Il comune di Magliano in Toscana ricopre poco più di 250 Km quadrati, confina con il comune di Grosseto, il comune di Orbetello, il comune di Scansano e nonostante si trovi nell’ entro terra, rientra nel suo territorio di competenza anche un tratto di mare nella zona dei Monti dell’Uccellina e Cala di Forno.
Come molti altri paesi dell’attuale provincia di Grosseto, anche Magliano durante il medioevo passa sotto l’egemonia degli Aldobrandeschi e viene annesso alla Contea di Santa Fiora, rimanendo sotto il loro controllo fino al trecento quando subentrano i senesi.
A partire dalla metà del cinquecento, i Medici riescono ad avere la meglio sui senesi e così anche Magliano entra a far parte del Granducato di Toscana.
- PITIGLIANO -
Pitigliano è un meraviglioso e pittoresco borgo arroccato su un cucuzzolo delle splendide colline maremmane, le cui case, singolari per come sono state erette, sembrano fondersi con lo sperone di tufo sulle quali sono costruite.
Il paese che conta poco più di 4000 abitanti è chiamato anche la "Piccola Gerusalemme" per l’esistenza di una discreta comunità ebraica con la loro sinagoga.
Pitigliano è sicuramente un paese di interesse storico, non solo per la Toscana, ma per l’Italia in generale importante e pieno di fascino.
Viene fondata dai Romani su antichi insediamenti di epoca etrusca, durante il periodo medievale poi la famiglia Aldobrandeschi ne assume il controllo; successivamente alla fine del duecento circa, il piccolo borgo passa sotto il dominio della famiglia Orsini, diventando la capitale della contea fino al seicento, quando la famiglia dei Medici lo aggrega al proprio Granducato.
-- L'area archeologica di Pitigliano --
La necropoli di Poggio Buco si trova a circa 8 chilometri da Pitigliano in direzione di Manciano. La sua posizione la rendeva inespugnabile, da tre lati naturalmente difesa dalla rupe tufacea, il restante lato accessibile era protetto da un fossato. E' composta da una notevole varietà di tombe.
Le più antiche (VII-VI sec. a.C.) sono quelle a fossa (vano rettangolare scavato nel tufo e ricoperto da lastroni). Le più recenti (V-IV sec. a.C.) sono quelle a camera con soffitto a cassettoni oppure a capanna con le travature simulate.
Se volessimo cercare in una parola un simbolo che rappresentasse il territorio di Sorano e Pitigliano la troveremo nel tufo, elemento che da sempre ha caratterizzato la zona.
Al tufo e legata la storia di questa parte della Maremma: nel tufo hanno scavato le loro abitazioni le popolazioni preistoriche (abitazioni ipogee), gli etruschi vi collocarono le loro necropoli e le vie di comunicazione (vie cave), i coloni romani sfruttarono le particolarità di questa roccia facilmente lavorabile collocandovi i colombari, le pestarole, gli ziri, le fornaci ecc. Fin dai tempi remoti i primi insediamenti approfittarono della naturale conformazione del territorio; la lenta ma inesorabile erosione dei corsi d'acqua aveva disciolto il tufo e creato un ambiente aspro ed inospitale che garantiva con pochi accorgimenti (fortificazioni) la totale inattaccabilità di questi villaggi. Gia nel nucleo originario dei borghi più importanti i primi abitanti avevano intuito le qualità di queste rocce vulcaniche. Laddove poi l'edificio richiedesse ampliamenti potevano comodamente scegliere se accrescerlo in altezza oppure scavare le fondamenta ottenendo cosi nuovi ambienti adatti ad ospitare cantine, ripostigli, ma anche perfetti vani ad uso abitativo che mantenevano costante la temperatura durante tutto il corso dell'anno. Le zone circostanti poi risultavano molto fertili ed adatte alle colture dei vitigni ed uliveti, infatti le ceneri vulcaniche riescono adattabilissime alla vegetazione dopo essere state disgregate e convertite in una terra fertile dagli agenti atmosferici.
- SOVANA -
Sovana, è un piccolo paese situato nel comune di Sorano, nota per essere un’importante centro storico ed archeologico.
Sono molto note al pubblico con interesse archeologico infatti la “ Tomba della Sirena “, la “ Tomba del Tifone “, la “ Grotta Pala “ e la “ Tomba Ildebranda “.
Sviluppatasi nel periodo medievale su di una necropoli etrusca, passa alla famiglia degli Aldobrandeschi, i quali fanno edificare un castello intorno all’anno mille per la loro protezione.
Come per Sorano e Pitigliano, anche Sovana passa sotto il domino della famiglia Orsini verso il duecento, per rimanervi fino al quattrocento quando viene conquistata dai senesi, per poi confluire nel Granducato di Toscana, sotto l’egemonia dei Medici.
-- L'area archeologica di Sovana --
Uscendo da Sovana per porta la Rocca svolteremo subito a destra seguendo l'indicazione per la Necropoli del Folonia. Proseguiremo da questo punto a piedi verso il torrente, il sentiero incontrato ci porterà ad una serie di tombe a dado III°- II° secolo a.C.. Il nostro cammino prosegue ritornando sulla strada asfaltata ed imboccando una strada bianca di fronte a quella che scende al Follonia.
Adesso ci stiamo dirigendo alla necropoli di Monte Rosello e risalendo il sentiero inizieremo a scorgere una serie di tombe a camera, tombe ad edicola ed in fine alcune tombe a dado. Torniamo indietro costeggiando Sovana in direzione San Martino sul Fiora-Saturnia, si attraversa un tunnel e si seguono le indicazioni per la tomba della Sirena; a sinistra c'e un parcheggio con l'imbocco sul sentiero.
La tomba della Sirena fa parte della necropoli di Sopraripa insieme a tombe di III° - II° secolo e anche tombe a camera di età arcaica. Continuando la nostra passeggiata raggiungiamo la necropoli di San Sebastiano, qui potremo attraversare due vie cave che tagliano alcune tombe a camera di età arcaica per giungere in fine ad un oratorio rupestre a due ambienti. Per il nostro prossimo spostamento ci occorrerà la macchina , con la quale supereremo il ponte sul fosso Picciolana per poi svoltare sulla prima strada bianca a destra dove troveremo un parcheggio.
Dopo questo piccolo spostamento in macchina affronteremo con rinnovato entusiasmo il sentiero sulla sinistra che ci separa dalla Tomba di Ildebrando di Sovana nella necropoli di Poggio Felceto, sicuramente da non perdere.
Instancabilmente torniamo indietro sul sentiero principale per imboccare un sentiero a destra che ci porterà alla tomba di Tifone. Se non siete ancora esausti potremo proseguire tornando sulla strada asfaltata per trovare dopo 500 mt uno stradello sulla destra che ci condurrà alla tomba di Pola : ultima tomba templio che in origine aveva 8 colonne in facciata.
- SORANO -
Sorano si trova a circa 80 chilometri da Grosseto, è considerato un’importante centro storico e archeologico.
Per la sua particolare posizione su una rupe di tufo è chiamato anche la “Matera della Toscana” per via delle case edificate nel tufo.
Questo piccolo e particolarissimo borgo è caratterizzato da vicoli, cortili, archi, scale, logge e cantine scavate all’interno del tufo che le rappresenta ed è circondato da mura erette durante il periodo medievale.
Oggi molte delle cantine, vengono aperte al pubblico e rappresentano una caratteristica, non solo locale, ma di interesse nazionale.
Alcune delle cantine più conosciute sono “La locanda Aldobrandeschi”, il ristorante “Hostaria Terrazza Aldobrandeschi”.
Anche Sorano, come Pitigliano, ospitava una comunità ebraica fondata dai Medici intorno al 1619, ma il ghetto fu abbandonato ai primi del novecento fino a svuotarsi completamente negli anni novanta.
-- L'area archeologica di Sorano --
Il terreno su cui sono scavate le tombe e il banco di tufo giallastro che costituisce il grande pianoro della Maremma interna, esso e generalmente ricoperto di terriccio e da vegetali.
Questo non e uniforme e compatto , nel suo spessore, ma e apparso formato da spessi strati di diverse sedimentazioni scarsamente coerenti tra loro, per cui nelle tombe e facile e frequente il franamento.
Le tombe sono costituite da una cameretta quadrangolare di dimensioni variabili dai 10 ai 16 mq., alta per lo più 2-2.5 m al massimo, con due banchine per la deposizione del cadavere e del corredo funebre.
A questa cameretta si accede per un breve dromos a trincea con le pareti tagliate leggermente a scarpata che conduce ad una parte bassa, superiormente tagliata rozzamente ad arco, rinchiuso con un muretto di blocchi irregolari di tufo. Sono generalmente prive di elementi architettonici. Solo in un caso (tomba 17) il soffitto imita una copertura a doppio spiovente con trave centrale. Tutto questo complesso di tombe venne certamente frugato in antico e parte dei loro corredi trafugati; tuttavia vi vennero lasciati sufficienti documenti per stabilire il tipo di corredi e la datazione della necropoli.
Dal Rinascimento in poi invece le tombe vennero spoliate di tutti gli aggetti di un qualche valore artistico e venduti ai ricchi nobili. Nel 1939 venne emanata una legge che vietava la dispersione del patrimonio archeologico nazionale.
Da questo momento nasce la figura del "tombarolo". Le tombe etrusche di Sorano essendo state violate ed espiliate in epoca antica, quando si cercavano oggetti in metallo pregiato, contenevano quasi tutte la numerosa suppellettile ceramica, oltre a qualche oggetto in bronzo e ferro.
L'esame dei modesti corredi mostra l'omogeneità e relativa contemporaneità di tutto il gruppo di tombe esplorate, che può quindi riferirsi ad un periodo di tempo compreso tra la fine del VII e la fine del V sec. a.C.